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La compatibilità biologica è stata verificata con prove di citotossicità secondo norma ISO 10993 su campioni estratti dalle lamiere formate al fine di verificare che i processi di fabbricazione non compromettano la iniziale compatibilità delle leghe di Titanio. I campioni sono risultati non citotossici, confermando quindi l’adeguatezza del materiale così trattato per la costruzione di protesi impiantabili (vedi figura sottostante).

Infine, per la verifica della compatibilità anatomica e chirurgica dei due impianti protesici, si è proceduto con il montaggio delle protesi realizzate sul simulacro sintetico danneggiato mediante quattro viti: entrambe le protesi hanno dimostrato di poter colmare in maniera adeguata il difetto e non si sono osservati scostamenti importanti tra le superfici esterne delle protesi e quella del cranio (in tal senso anche la compatibilità estetica della protesi è stata verificata, vedi confronto in figura seguente).

La compatibilità funzionale della protesi è stata verificata attraverso prove di impatto su drop-tower: dovendo necessariamente replicare tali prove nelle medesime condizioni e per diverse altezze di caduta del grave, è stata messa a punto una metodologia di fabbricazioni di più supporti ai quali ancorare le protesi sottoposte a test. Tutte le configurazioni testate (fino alla condizione più critica data da una energia massima di circa 14J, equivalenti ad un impatto puntuale di una massa di 2.295kg in caduta da una altezza di 60cm) non hanno determinato né rottura delle protesi né cedimento sul sistema di ancoraggio cranio-vite, evidenziando quindi in modo tangibile le superiori caratteristiche meccaniche dei prototipi realizzati.